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La banalità del male

Quando ero adolescente Facebook aveva cominciato da pochi anni la sua inarrestabile cavalcata, tra i ragazzi si iniziava a parlare per la prima volta di contenuti virali e di Meme, tra i vari “Derp”, “Genius”, “Poker Face”, e “Yao Ming” ce n’era uno che era decisamente in cima alla mia classifica: “Dinkleberg!” questo Meme era nato dalla serie tv animata “Due Fantagenitori”.

“Dinkleberg!” era la frase carica di odio che il papà del protagonista utilizzava per ricondurre ogni sventura che accadeva nella propria vita al cognome del vicino di casa invadente e dalla vita apparentemente perfetta, il signor Dinkleberg, appunto.

Non so dire perché ma questo risentimento del papà e, forse il collegamento con il me stesso bambino che vedeva quella serie animata sul divano, aveva fatto arrivare in cima alla lista dei miei Meme preferiti il signor Turner gridare per qualsiasi cosa il nome “Dinkleberg!”.

Ora, Cosa c’entra tutto questo con la mia rubrica sui caratteri tipografici?

Semplice, col tempo questo Meme ha cominciato a mutare, al posto della parola Dinkleberg! cominciavano a comparire tutte quelle cose che nell’internet erano considerate il “male assoluto”, qualcosa a cui dare la colpa, e tutti conosciamo il nome del male assoluto se parliamo di font… Comic Sans.

Da lì in poi è stata una cascata di meme sul povero Comic Sans.

Ma perché questo carattere è così odiato?

Eppure è nato da un’idea nobile, sicuramente non per finire su fiancate di ambulanze, referti medici, lettere di richiamo anche con una certa rilevanza mediatica, come la famosa “lettera aperta” inviata dal Presidente dei Cavaliers a Lebron James.

La sua storia comincia nel 1994, il suo creatore, Vincent Connare, stava cercando un carattere per un pacchetto di programmi molto intuitivo prodotto da Microsoft, c’era bisogno di sostituire il Times New Roman (decisamente troppo rigoroso per dei programmi che avevano come mascotte un cagnolino scodinzolante) con un carattere che potesse trasmettere sicurezza e facilità di utilizzo.

Connare si ispirò alle pagine dei fumetti per creare un carattere dalle lettere morbide e arrotondate, tuttavia alla fine del lavoro si valutò che il Times New Roman non poteva essere sostituito, i due caratteri avevano ingombri troppo diversi e il programma Microsoft era stato ideato per gli spazi del primo anziché del secondo.

Quando uscì Windows 95, il Comic Sans venne inserito come carattere supplementare e da lì iniziò la sua diffusione tra il grande pubblico, non era più il carattere dell’interfaccia di alcuni programmi (Come Movie Maker), ora era possibile utilizzarlo a piacimento, così iniziò a comparire sui menù dei ristoranti, poster fai da te, volantini.

E all’inizio fu divertente…

Poi iniziò anche a prendere piede in luoghi impensabili, fiancate delle ambulanze, siti pornografici, splashscreen e overlay della BBC, fino ad arrivare sul retro delle magliette della nazionale di basket portoghese.

E così torniamo all’odio verso il Comic Sans, nei primi anni duemila a seguito dell’abuso del font nacque una campagna di diffamazione nei confronti di questo carattere e del suo creatore, nacquero siti internet e petizioni per bandirlo, che portavano avanti questa battaglia anche con campagne web molto aggressive che arrivarono a far parlare del Comic Sans anche giornali a tiratura nazionale.

Nella storia della tipografia non c’era mai stato un caso del genere, in cui un carattere raggiungesse tanta notorietà e impopolarità da essere considerato così trash da essere paragonato alle lava lamp e le tristemente famose pantere di ceramica che decoravano i salotti delle zie.

E Connare? Si è saputo difendere, nei sedici anni successivi ha creato molti altri caratteri, alcuni davvero apprezzabili come il Trebuchet, ha sempre preso con ironia le critiche sul suo Comic Sans, e ne ha difeso (giustamente) gli scopi iniziali.

Oggi possiede una raccolta di immagini dei posti più bizzarri dove è stato usato il suo carattere, e perfino i “suoi nemici” che chiedevano la messa al bando del carattere da lui creato gli hanno mandato una lettera per ringraziarlo del fatto che sia sempre stato allo scherzo.

C’è anche chi ha deciso di portare avanti una battaglia silenziosa a favore del font, il blog Tumblr Comic Sans Project ad esempio rivisita loghi famosi in versione Comic Sans, e non mancano esempi noti di altri estimatori, come la Disney che ha scritto a Connare un messaggio, il Comic Sans infatti è stato utilizzato per la comunicazione dei loro parchi a tema per lunghissimo tempo (la lettera è firmata da Topolino in persona).

Connare non ha chiesto la notorietà eppure l’ha ottenuta in questo modo un po’ bizzarro e quando gli chiedono che lavoro fa, lui risponde:

“Disegno i caratteri, lo conosci il Comic Sans?”

Non rispondono mai di no.

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